In questa puntata di #fiscoXtutti, all’interno del filone sulla protezione del patrimonio, parliamo dell’effetto segregativo del patrimonio destinato ad una società.
domanda: buongiorno e ben ritrovati presso lo studio della bella associato. oggi siamo in compagnia del dottor stefano della bella che continuerà a parlarci di protezione del patrimonio, in genere, e di aspetti societari in specie, dottore?
risposta: si, oggi ho pensato fosse il caso di chiarire alcuni aspetti di diritto societario che normalmente tratto coi miei clienti. ovvero cos’è una società e come possiamo sfruttare appieno il suo potenziale.
domanda: interessante argomento anche se potrebbe sembrare un argomento già conosciuto, un argomento trito, diciamo?
risposta: preferisco dire un’altra volta qualcosa che i telespettatori già conoscono perché hanno un bravo commercialista che gliel’ha già spiegato piuttosto che lasciare qualcuno senza sapere dei concetti base che lo possono aiutare ad impostare in modo corretto la sua esperienza imprenditoriale, la sua vita in genere.
devo fare due ordini di premesse, il primo è che come già detto la scorsa volta, vige un principio generale di responsabilità patrimoniale verso i creditori, tra i quali bisogna annoverare anche lo stato, coi beni presenti e future e che lo stato ci agevola, per esempio con l’iva al 4% per l’acquisto della prima casa perchè ha bisogno che i suoi cittadini abbiano beni da perdere affinchè si autoresponsabilizzino: un contribuente con una casa è molto più responsabile, visto che può perderla, di un nullatentente, il secondo è che tralascerò volutamente moltissime cose importanti che sono di conoscenza comune e parlerò di società dal punto di vista della protezione del patrimonio e quindi toccherò i punti interessanti da questo punto di vista.
le società sono un patrimonio destinato che permettono due tipi di riflessioni che devono essere determinanti nella scelta della forma societaria da adottare ovvero
– “il socio non risponde dei debiti della società di capitali”
– “la società di persone non risponde dei debiti del socio”
quindi, purtroppo, non abbiamo una forma societaria che permetta la protezione del patrimonio ovvero una netta separazione dei patrimoni personale/societario. la figura societaria che più interpreta questa figura ovvero quella che è maggiormente protetta dall’interno e dall’esterno è il socio accomandante della società in accomandita semplice.
domanda: quindi, ripeterei “il socio non risponde dei debiti della società di capitali” e “la società di persone non risponde dei debiti del socio” ce le spieghi meglio, dottore.
risposta: allora partiamo da una affermazione della scorsa volta nella quale si diceva che nelle società di capitali è possibile destinare una parte del loro patrimonio ad uno specifico affare, è un po’ come se tirassimo un muro in una casa grande e dividessimo la casa in due parti non comunicanti, quindi, in merito alla protezione derivante dalla istituzione di un patrimonio separato l’art. 2447‐quinquies. diritti dei creditori, recita
1. […] i creditori della società non possono far valere alcun diritto sul patrimonio destinato allo specifico affare […].
2. […] per le obbligazioni contratte in relazione allo specifico affare la società risponde nei limiti del patrimonio ad esso destinato.
praticamente all’interno dello stesso ambito societario viene creato un sottoinsieme societario mediante la dotazione di un patrimonio destinato ad uno specifico affare che divide i patrimoni determinando e limitando gli ambiti di azione di ogni specifico creditore.
succede spesso che i figli chiedano un aiuto economico ai genitori per dotare le proprie attività imprenditoriali dei mezzi necessari, consiglio, se proprio dovete, date loro i soldi e considerateli persi ma non date loro la firma a garanzia. immagino che quasi tutti conoscano la parabola del figliol prodigo quando ad un certo punto il figlio più piccolo va dal padre e chiede che gli venga liquidata in anticipo la sua quota ereditaria (a parte che nel nostro ordinamento non sarebbe permesso perché vige un divieto generalizzato dei patti successori e quindi sarebbe un patto nullo) perché deve cominciare la sua vita da adulto e vuole essere dotato del suo patrimonio. il figlio di emancipa anche patrimonialmente e comincia una vita imprenditoriale. più o meno sfortunatamente perde tutto addirittura contrae debiti. ecco in questo caso i debiti del figlio non intaccano i beni del padre e gli eventuali creditori del padre, successivi la dazione del patrimonio al figlio, non avrebbero potuto aggredire i beni del figlio.
domanda: quindi, in parole povere, se ho ben capito, il disporre di un patrimonio che si tratti di soldi o beni, anche crediti no?, nei confronti di una società ha come effetto quello di non rispondere con quei beni dei debiti personali.
risposta: perfetto, hai centrato il punto. chiarisco, non si deve fare ovviamente quando uno ha già debiti personali con la finalità di distrarre i beni dalla responsabilità e dall’aggressione dei creditori, viceversa il creditore avrebbe l’azione revocatoria quale rimedio, ma si deve fare in un momento in cui si è più che capienti. torniamo alle società, abbiamo quindi detto che le società sono dei confini che separano il patrimonio personale da quello destinato in società ed idealmente pensate di prendere un foglio bianco quello è tutto il vostro patrimonio e fare al centro un cerchio: ecco quel cerchio separa i due patrimoni, quello esterno è personale e quello interno è societario. ma possiamo avere due tipi di società, le società di capitali e quelle di persone. sotto l’aspetto della protezione del patrimonio, ci sono tantissimi altri ambiti che differenziano questi tipi societari ma oggi non sono d’argomento, possiamo definire le società di capitali come funzionali a proteggerci dal vulcano e quelle di persone come funzionali a proteggerci da un assedio. immaginate l’attività d’impresa come rischiosa, come un vulcano, colla società di capitali noi facciamo muri alti di modo che la lava non possa uscire e rovinare tutto quello che è fuori ovvero tutto quello che è personale. immaginate invece la società di persone come una città medioevale ricca di tesori e di cibo. molta gente sarebbe interessata a prendere quello che c’è dentro ma noi con la società di persone facciamo dei muri alti per evitare che qualcuno possa entrare e portarci via le nostre cose.
domanda: quindi, riassumendo, rischio interno faccio una società di capitali e rischio esterno faccio una società di persone? ma, dottore, mi sono chiari i rischi interni il rischio d’impresa ma mi faccia un esempio di rischio esterno, per esempio?
risposta: il coniuge. la separazione, prima, e il divorzio, poi, trasforma il coniuge in un creditore che potrebbe aver diritto ed aggredire il nostro patrimonio. in quei casi la società di persone protegge, la società di capitali no.