Smart working: più felicità e produttività
Studio della Bella Associato ha scelto di introdurre in modo libero e massivo la pratica dello smart working, una scelta operativa che si stava delineando prima dello scoppio della pandemia Covid 19, ma che ha trovato una forte accelerazione contestuale all’emergenza sanitaria.
Lo studio ha, quindi, inserito la pratica a partire dal giugno 2020 coinvolgendo tutti i dipendenti.
Oggi, a oltre un anno dalla sua introduzione le persone, sulla base del principio di autodeterminazione che si pone fortemente alla base dell’approccio di Studio della Bella Associato, hanno la possibilità di scegliere se lavorare in distance oppure in ufficio.
Risulta interessante, trascorsi oltre 12 mesi, verificare come questo nuovo modus operandi sia recepito dai collaboratori e dai dipendenti.
A tal fine è stato chiesto loro di rispondere ad un questionario atto a recepire se la pratica sia o meno apprezzata e come questa abbia influito sulle loro vite personali e professionali.
L’analisi dei dati porta a decretare che il personale è molto soddisfatto di questo modo di lavorare dal momento che ha permesso loro di coniugare meglio vita lavorativa e vita privata oltre che di incrementare il proprio complessivo benessere lavorativo.
Per molti lo smart working assume anche un connotato personale | privato di particolare importanza in quanto decreta la possibilità di assistere al meglio anche i propri familiari.
Dai dati si nota, infatti, che circa il 75% si è trovato in situazioni in cui ha dovuto modificare i propri “programmi lavorativi” a causa di questioni legate alla sua vita personale.
In particolare, circa l’80% afferma che lo smart working permette e aiuta nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, oltre una persona su due evidenzia di come sia migliorata la propria efficienza lavorativa, gestione del tempo e raggiungimento degli obiettivi pur mantenendo un quantitativo di ore – lavoro pari a quello che aveva prima.
Due persone su tre affermano che lo smart working ha inciso positivamente sulla propria capacità di raggiungere gli obiettivi assegnati in tempi adeguati e quasi la totalità sottolinea che il nuovo modo di lavorare non ha impattato né sui suoi rapporti con gli altri colleghi né coi titolari.
Da non dimenticare che considerando che circa i tre quarti delle persone di SDBA vivono in un luogo che dista oltre 10 km dall’ufficio è stato mostrato anche il beneficio economico e l’ottimizzazione della gestione del tempo direttamente subordinata alla possibilità di non dover lasciare casa per recarsi al luogo di lavoro.
Emerge in modo chiaro come questa pratica abbia dispiegato la creazione di un nuovo modo di lavorare accettato in modo positivo e proattivo.
Tre persone su quattro vorrebbero lavorare sempre almeno metà settimana fuori sede.