Cosa fare in caso di debiti ereditari

In caso di successione l’erede acquista l’asse ereditario comprensivo di eventuali debiti. Nel caso i debiti ereditari siano superiori al valore dell’eredità è necessario che l’erede si tuteli per non dover pagare i debiti del defunto con denaro proprio.

La legge dà strumenti per tutelarsi dai debiti ereditari?

Il codice civile prevede due strumenti per tutelarsi dai debiti ereditari:

  • la rinuncia all’eredità;
  • l’accettazione di eredità con beneficio di inventario.

I due strumenti producono effetti diametralmente opposti in quanto, con il primo, il chiamato all’eredità rimane totalmente estraneo all’eredità; con il secondo, il chiamato accetta l’eredità però risponde dei debiti ereditari entro i limiti di quanto ricevuto.

Nello specifico, l’accettazione di eredità con beneficio di inventario è l’atto di accettazione che il chiamato sceglie quando vuole evitare la confusione tra il suo patrimonio e quello del defunto, potendo così rispondere dei debiti ereditari solo nei limiti del valore dei beni ricevuti.

L’accettazione beneficiata comunque è obbligatoria per i chiamati/delati all’eredità che siano:

  • minori di età
  • Interdetti o inabilitati
  • persone giuridiche
  • fondazioni
  • associazioni 
  • enti non riconosciuti 

L’accettazione è compiuta per la particolarità dei soggetti dai loro rappresentanti espressamente a tal fine autorizzati (tutori, protutori etc).

Facciamo, sotto questo profilo, un esempio pratcio: Tizio accetta l’eredità con beneficio di inventario del padre che ha 1.000.000 di euro di debiti e 500.000 euro in banca. Tizio sarà tenuto al pagamento dei debiti ereditari per euro 500.000.

L’accettazione con beneficio d’inventario, infatti, comporta la separazione dei patrimoni dell’erede da quelli del defunto; deve essere ricevuta da un notaio o dal cancelliere del Tribunale; deve essere seguita o preceduta dall’inventario.

Infine, se si è nel possesso dei beni deve essere fatta entro tre mesi dal decesso, altrimenti entro i termini per l’accettazione.

Quale dei due strumenti è consigliabile?

Rinuncia all’eredità e accettazione con beneficio di inventario hanno, ciascuno, delle specifiche caratteristiche, le quali impediscono in astratto di definire un istituto meglio dell’altro. La scelta tra uno dei due istituti dipende, quindi, dalle specificità del caso concreto.

In concreto quando è consigliabile la rinuncia all’eredità?

La rinuncia all’eredità, disciplinata dall’art. 519 c.c. comporta che la chiamata all’eredità, e più correttamente si deve parlare di “delazione ereditaria”, si trasmetta ad altri soggetti e conseguentemente con essa si sposta il problema dal rinunciante al nuovo chiamato ereditario. Il problema è particolarmente accentuato quando il rinunciante ha dei figli in quanto essi subentrano nella chiamata ereditaria per rappresentazione.

La rinunzia alla eredità deve farsi con dichiarazione ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione e inserita nel registro delle successioni. 

La rinunzia fatta gratuitamente a favore di tutti coloro ai quali si sarebbe devoluta la quota del rinunziante non ha effetto finchè, a cura di alcuna delle parti, non siano osservate le forme indicate nel comma precedente.

Si ricorda al lettore che la rappresentazione è l’istituto a mezzo del quale un soggetto (rappresentante) verificatisi determinati eventi che impediscono al suo ascendente (rappresentato) di succedere, subentra in luogo di quest’ultimo nella successione ereditaria o nell’acquisto del legato.

In tal caso, se si sceglie di rinunciare all’eredità, la rinuncia dovrà essere fatta anche dai figli e se questi sono minori tutto si complica perché servirà l’autorizzazione del giudice. In pratica la rinuncia all’eredità è consigliabile solo nei limitati casi in cui il defunto, salvo il soggetto rinunciante, non abbia altri parenti prossimi.

La via maestra: l’accettazione con beneficio di inventario

L’accettazione con beneficio di inventario permette di mantenere autonomi i due patrimoni, da un lato quello del defunto, e dall’altro quello dell’erede, e in questo modo l’erede sarà tenuto al pagamento dei debiti ereditari nel limite di quanto ricevuto dall’eredità. Scegliendo di accettare con beneficio di inventario l’erede non sposterà il problema dei debiti ereditari ad altri soggetti, bensì andrà a gestire responsabilmente la problematica senza alcun pregiudizio per il suo patrimonio.

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