gdpr privacy: urge l’adeguamento e non è una opzione

il gdpr privacy 679/2016 ha introdotto l’obbligatorietà per qualsiasi operatore economico (obbligando anche gli enti pubblici o le aziende partecipate) di adeguarsi alla nuova normativa europea.

il mancato adeguamento sarà sanzionabile allo scoccare della mezzanotte del 25/5/18.
perché rischiare ? non c’è alcuna ragione valida. l’ultima dal quale si deve partire – anche se rilevante – è quella relativa alle sanzioni cui si incorre che, a seconda della gravità, partono dal 2% sino al 4% del fatturato aziendale o da €.10.000.000,00 a €.20.000.000,00.
si diceva: l’ultima delle ragioni ma per nulla trascurabile.

ora, è chiaro che davanti ad una riforma o ad un obbligo ci si può porre in due modi: o ce la si fa andare di traverso, adeguandosi contro voglia, o si “tira un bel respiro” e si cerca di capire quale siano le motivazioni e le opportunità che ne possano nascere.

quel che è incontestabile è che questo gdpr ha smosso molto, in azienda sino a far risorgere policy o pratiche “impolverate”.
il trattamento dei dati è un qualcosa di connaturato e imprescindibile col “fare azienda” e gestire correttamente i dati, in alcune realtà, può diventare una via per aumentare il fatturato.
questi temi sono rilevanti per le nostre aziende ? certo.
allora l’imprenditore del xxi secolo cercherà di capirne di più personalmente e di occuparsi direttamente di tali temi, in prima persona.

il regolamento europeo si incentra sulla definizione di accountability cioè di (auto) responsabilizzazione, presa di coscienza e capacità di osservazione critica della propria realtà produttiva. l’imprenditore deve occuparsi di privacy così come valuta i propri costi ed i propri ricavi, così come costruisce il budget, così come individua il proprio target di clientela o perfeziona il piano industriale ecc.

che azienda siamo, dove andiamo e come possiamo essere più efficaci sono le tre domande dell’imprenditore moderno. sono le stesse domande con cui si può rispondere alle richieste del gdpr privacy.
la novità (che poi non è una novità) è che l’imprenditore non deve più sporcarsi le mani solo di “produzione” ma deve saper affrontare temi gestionali e manageriali, certo assistito da professionisti di fiducia, ma non può più pensare di delegare (o peggio, trascurare) tali temi.

il legislatore comunitario ci fornisce l’ennesima opportunità di crescita. diranno i più: l’ennesimo balzello, ma i più subiscono le novità mentre i migliori le sfruttano a proprio favore.

creiamo la cultura gdpr privacy.

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